Chapter 10.

La mia Milano Fashion Week

Le luci dei riflettori e quelle dei flash
Il tempo che non basta mai, quei dieci minuti che per una volta fanno la differenza,
I sorrisi di Viviana, i suoi outfit impeccabili.
Le sneakers che Dio benedica chi le ha inventate!!
Il fascino senza tempo di Julia Voitenko, quella femminilità sussurrata, 
leggera come le caviglie delle modelle.
Contro il traffico dell’orario di punta puoi solo alzare il volume dello stereo,
e lasciarti trasportare, emozionare
come quando ti ritrovi alle sfilate, e per una volta smetti di pensare, vivi.
Lo street style, quello vero, senza eccessi, senza provocazioni
che con la pioggia l’ombrello serve,
e al fast food non ci dovremmo neanche mangiare, figuriamoci ad indossarlo.
Due valigie solo per me, e in una solo borse e scarpe #hodettotutto
Il cocktail inebriante di adrenalina ed euforia fuori l'Arco della Pace,
pranzare e cenare ad orari improbabili,
 e raccontarsi la giornata appena trascorsa, e riderne, e aver fatto l’impossibile
#voglioildonodell’ubiquità
Il cappotto verde di Zambelli deve essere mio!
L’oro e l’opulenza della sala degli specchi, il profumo del thè ai frutti rossi.
Giallo, azzurro e glicine, i colori che non possono mancare quest’estate, in ogni sfumatura!
La cinquecento enjoy che ad un certo punto anche le gambe implorano pietà.
Per fortuna che i sogni viaggiano su altre frequenze.


















































XoXo
Lucia Palermo