Esattamente un anno, il tempo che mi è servito per parlarvi di Venezia

Prima di visitarla, questa città non mi aveva mai particolarmente attratta, così quando mi ci sono ritrovata per pure caso, nel bel mezzo di agosto dell’anno scorso, ammetto che avevo numerosi preconcetti: troppo romantica, troppo bomboniera, troppo caotica. Ebbene, Venezia ha spazzato via ogni mio pregiudizio, e in sole 48 ore mi ha conquistata per sempre. 

E, come tutte le storie d’amore più belle, ho fatto fatica a mettere nero su bianco tutto, emozioni, stupore, ma anche curiosità ed informazioni utili. Ho scritto e cancellato perché ogni tentativo mi sembrava un’eccessiva banalizzazione di tutta la bellezza che questa città ha da offrirvi. Alla fine ho deciso di raccontarvela a modo mio, fondendo instagram e mistero, posti turistici e luoghi meno noti, perché Venezia non è solo gondole e romanticismo, ma una città complessa, ricca di storie e sfaccettature.


VENEZIA: 5 POSTI INSTAGRAMMABILI

1. FONTEGO DEI TEDESCHI

Partiamo dall’alto, per avere una visione su tutta la laguna veneta, prima di perdersi tra le sue innumerevoli calli. Fontego dei Tedeschi era la sede dei mercanti tedeschi che lo usavano come magazzino ed alloggio. Oggi è un centro commerciale di lusso, con all’ultimo piano una terrazza panoramica. La visita è gratuita, si può sostare solo per 15 minuti ed è obbligatoria la prenotazione tramite il sito: fondaco-rooftop-terrace . Potete anche prenotare direttamente lì, tramite un tablet posto all’ultimo piano, ma rischiate di dover aspettare anche un’ora prima di poter entrare. Inoltre rispettate l’orario di prenotazione, altrimenti vi toccherà rifare tutto (sono precisissimi). Altri punti panoramici per vedere Venezia dall’alto sono: il Campanile di San Marco, la Scala Contarini del Bovolo e la Torre dell’Orologio.


2. PONTE DI RIALTO

E’ uno dei quattro ponti che attraversano il Canal Grande, e sicuramente il più famoso, oltre ad essere il più antico. Situato nel cuore pulsante della città, in ogni momento della giornata è attraversato da folle di persone e sostarvi sopra il tempo di un selfie è davvero difficile. Ma a mio avviso la prospettiva migliore, per uno scatto instagram si ha dalle balaustre sul canale!


3. LIBRERIA ACQUA ALTA

Situata in Calle Lunga Santa Maria Formosa, nel sestriere di Castello, è a mio avviso una delle librerie più belle del mondo. Libri, libri e ancora libri, di tutti i generi, alcuni davvero introvabili, adagiati su gondole, barchette e addirittura vasche da bagno. Se amate leggere rimarrete in questo labirinto di letteratura per un bel po’ di tempo, anche perché non esiste un archivio digitale di tutte le opere contenute, bisogna osservare, cercare, soffermarsi, il libro perfetto potrebbe essere in qualsiasi angolo. E, dopo un’accurata ricerca, non potete lasciare la libreria senza aver fatto lo scatto sulle sue scale, ovviamente, fatte di libri.



4. IL PONTILE PIU’ INSTAGRAMMATO

Sono letteralmente impazzita per trovare questo preciso pontile, visto su instagram con la geolocalizzazione “Venezia”. Nessuno sapeva darmi indicazioni precise, ma rinunciare non fa per me, e alla fine, perdendomi tra le calli (cosa da fare assolutamente perché solo così potrete scoprire la Venezia meno turistica) ho trovato questo angolo nascosto. Per raggiungerlo vi basterà cercare l’Hotel San Moisè, che affaccia proprio su quel pontile, nei pressi dell’hotel ci sono delle pizzerie, prendete al volo una margherita e voilà, lo scatto è fatto. Ovviamente subito dopo la foto godetevi il passaggio delle gondole mangiando la pizza!


5. BURANO

Se soggiornate 48 ore a Venezia, non potete non visitare la vicina Burano. Considerata tra le città più colorate al mondo, tutto qui sembra una favola. Le signore anziane ricamano il merletto tipico di quest’isola, le case colorate si riflettono nelle acque verdi dei canali, protagoniste indiscusse di questo luogo. Esiste una leggenda secondo cui, i pescatori dipingevano la propria casa con tonalità accese, per poterla riconoscere da lontano in caso di nebbia. Non ho particolari consigli da darvi su Burano, il modo migliore per scoprirla è perdersi, fino ad arrivare a “la Casa di Bepi Suà”, famosa perché dipinta con l’utilizzo di moltissimi colori divisi in forme geometriche.









E adesso passiamo alle 5 leggende, legate ad altrettanti posti da vedere assolutamente!

1. PONTE DEI SOSPIRI

Conosciuto in tutto il mondo, e fotografato da chiunque sia passato in visita a Venezia anche solo per un giorno, questo ponte collega il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove, primo palazzo al mondo costruito per essere adibito a prigione. Il ponte veniva quindi attraversato dai reclusi diretti agli uffici Inquisitori di Stato per essere giudicati. Il suo nome deriva appunto dalla leggenda secondo cui, i prigionieri, attraversandolo, sospiravano all’idea di vedere per l’ultima volta il mondo esterno.


2. CALLE DE LA MORTE / CALLE DEI ASSASINI

Le calli di Venezia raccontano la storia della città, se leggete i vari nomi di questi vicoletti noterete infatti che sono dedicati ad abitudini popolari, a professioni, a prodotti locali ma anche a fatti di cronaca nera. Se come me siete curiosi vi avviso già che ad ogni nuovo nome partirà una ricerca su google per scoprire qual è la storia che si cela dietro la calle che state percorrendo. Due su tutte hanno catturato la mia attenzione: Calle de la morte, così chiamata perché in passato qui erano soliti sparire i personaggi “scomodi” della Repubblica, coloro che non potevano subire processi, avversari politici e spie. Calle dei assassini invece deve il suo nome al fatto che, avendo molti angoli bui e poche vie di fuga, questo luogo era prescelto da ladri ed assassini in attesa delle proprie vittime.


3. PONTE DEI SQUARTAI

Ponte degli Squartati, perché questo era il luogo prestabilito nel quale si esponeva un quarto del condannato a questa orrenda fine. All'epoca infatti le condanne capitali erano una delle pene più diffuse in caso di reati orrendi o contro la persona. I resti del condannato venivano poi esposti alla pubblica vista come monito del reato commesso.


4. PONTE DI BORGOLOCO E I MESSAGGI OCCULTI

Durante la prima metà dell’800 Venezia fu una delle protagoniste del Risorgimento italiano contro la dominazione austriaca. L’impero austriaco esercitava un pesante controllo sulla popolazione e si impegnava a fermare i carbonari ed i patrioti. Nonostante ciò le società segrete continuavano a divulgare le proprie idee in modo occulto. Attraversando il ponte di Borgoloco, ad esempio si può notare come le eleganti volute della sua balaustra in ferro non sono cuori, come potrebbe sembrare a primo impatto, ma bensì 3 lettere: W E V, Viva Vittorio Emanuele!


5. SOTOPORTEGO DEI PRETI: UNA STORIA D'AMORE.

Calli e campi sono collegate da sottoporteghi, passaggi ricavati nel corpo di un edificio dal quale, per la sua creazione, è stato eliminato tutto il piano terra. Ma, vicino alla chiesa di San Giovanni in Bragora a Castello, c’è un sotoportego molto famoso tra gli innamorati. Al suo interno c’è infatti un cuore di mattoni rosso che se toccato fa avverare il proprio sogno d’amore entro l’anno. Secondo la leggenda qui viveva un pescatore di nome Orio. Un giorno mentre pescava, sentì una voce chiedere aiuto. Era Melusina, una sirena rimasta impigliata nella sua rete. I due si innamorarono, ma lei era vittima di una terribile maledizione: ogni sabato si trasformava in serpente. Solo sposandosi avrebbe spezzato questo sortilegio, e così fu. I due si sposarono ed ebbero 3 figli. Dopo pochi anni Melusina si ammalò e morì. Orio, disperato, iniziò a trascurare la casa, che tuttavia continuava ad essere sempre inspiegabilmente in ordine. Un giorno, rientrando prima dalla pesca, vide un serpente in cucina e, spaventato, lo uccise. Da quel momento la casa fu sempre in disordine, perché il serpente era in realtà Melusina, che ogni giorno tornava dagli abissi per aiutare la sua famiglia. In ricordo di questa storia d’amore fu messo un cuore rosso dove si trovava la loro casa.


Il mio racconto di Venezia finisce qui, visitando tutti i posti che vi ho descritto, vedrete l’intera città in 48 ore, ma mi raccomando, tra una foto e una leggenda non dimenticate di fermarvi a mangiare tra i vari bacari, le osterie veneziane a carattere popolare, dove provare i cicchetti e il baccalà mantecato, rigorosamente accompagnati da un buon calice di vino!