Uno dei miei posti preferiti di Napoli è senza dubbio il Rione Sanità.

Situato nel quartiere Stella, troppo spesso ne sento parlare in termini esclusivamente negativi, ecco perché ho deciso di raccontarvi tutte le bellezze che questo posto ha da offrire (e che dovete assolutamente vedere).


Partiamo dal Borgo dei Vergini, una di quelle piazze che è impossibile vedere sgombra. Qui dall’alba al tramonto impazza uno dei mercati più vivaci del Rione Sanità, ricco di colori, profumi e sempre pieno di gente che va e che viene. Proprio su questa piazza affaccia
uno dei principali esempi di barocco napoletano: Palazzo dello Spagnuolo costruito nel 1738 su progetto dell'architetto Ferdinando Sanfelice, per volere del marchese Nicola Moscati.



Di grande impatto visivo è la scala monumentale ad ali di falco e la scelta cromatica del giallo e verde. E ancora, sempre su via Vergini, alzando lo sguardo al cielo trionfano i versi di “Napul è” di Pino Daniele e “Core analfabeta” di Totò.

Il principe è nato qui, al civico 109 di via Santa Maria Antesaecula. La sua casa, oggi in mano a privati, è visitabile solo dall’esterno, ma vi assicuro che è emozionante salire fin sul pianerottolo e sfiorare la porta d’ingresso.

Poco distante, su via Montesilvano, c’è il vicolo della cultura, nato da un’iniziativa dell’associazione Opportunity, una comunità di giovani impegnata nella lotta alla mafia. Si tratta di un mini museo en plen air: la via è un susseguirsi di murales dedicati ai volti famosi di Napoli: Totò, Pino Daniele, Sophia Loren, Massimo Troisi e Peppino De Filippo; alternati a piccole edicole culturali, piene zeppe di libri d’ogni genere distribuiti in forma assolutamente gratuita a chiunque abbia voglia di leggerli.



Proseguendo su via Sanità c’è Palazzo Sanfelice, gemello di Palazzo dello Spagnuolo, che con il suo scalone ad ali di falco è stato più volte protagonista di set cinematografici. Questo palazzo ha un fascino più decadente, reso ancor più evocativo da un’opera dell’artista Zilda: “Il vento pesa quanto le catene” che raffigura un uomo nudo incatenato di spalle guarda tristemente verso il mare ed il Vesuvio, il tutto in un notturno dai colori argentei.



La street art del Rione Sanità è densa di significati, in piazza Sanità, sulla facciata della basilica c’è “Resis-ti-amo” di Bosoletti: una donna ed un uomo che si sorreggono l’uno con l’altra. È il primo murale in Italia realizzato su una facciata di un edificio religioso e racconta la storia vera di due ragazzi del quartiere che con la forza dell’amore hanno combattuto una terribile malattia. Di fronte alla Basilica c’è “Luce” di Tono Cruz: un occhio di bue di diciotto metri, che fa luce sui volti dei bambini e delle bambine del quartiere.

E proseguendo si arriva al ponte della Sanità, dove trionfa il mio preferito: “Tienime, ca te tengo”. Sono due ragazzi che si abbracciano, lui tiene lei e lei tiene lui. Insieme si sorreggono.

Prendendo quell’ascensore è possibile vedere dall’alto parte del quartiere, una veduta che vi consiglio di non lasciarvi sfuggire, da un lato trionfa il Vesuvio e la cupola della Basilica di Santa Maria della Sanità, dall’altro lato ci si affaccia su via Sanità. Il ponte sul quale ci troviamo, noto come Ponte della Sanità, è alto 118 metri e fu costruito per facilitare l’accesso alla Reggia di Capodimonte. Non tutti sanno che i pilastri di questo ponte finirono per danneggiare irrimediabilmente monastero che si trovava proprio al di sotto. Oggi di questo monastero resta solo la vecchia spezieria, adesso adibita a farmacia, una delle più antiche di Napoli, datata 1577!

 


COSA MANGIARE:

Con tutto questo girovagare su e giù, ora che sai cosa vedere al Rione Sanità, un languorino ti può anche essere venuto. Bene, proseguendo sul ponte della Sanità, verso via Santa Teresa Degli Scalzi, vi troverete alla Taverna Luciana, il posto perfetto per assaggiare la cucina tipica napoletana. 

Qui tutto parla di Napoli, il locale (60-80 coperti) è caldo, accogliente, arricchito di tutti i simboli della napoletanità. Iolanda, la titolare, figlia di 3 generazioni di ristoratori, vi metterà subito a vostro agio, lasciate che vi racconti la sua storia, e la storia dei piatti che ordinate, tutti eseguiti secondo le ricette tradizionali! 

Tra tutti i piatti proposti, noi abbiamo optato per un’ottima frittura di pesce come antipasto, ricca come il tradizionale cuoppo napoletano: alici fresce, calamaretti, tocchetti di baccalà, gamberi, rondelle di calamari e zeppoline di alghe di mare.



Poi è stata la volta dei primi: la pasta con la genovese, piatto forte della Taverna, a base di carne di manzo e cipolle, lasciati cuocere molto a lungo. Come da tradizione qui viene servita con gli ziti spezzati a mano!



E che non lo fai un assaggio di pasta e patate? Rigorosamente con la provola filante che rende il tutto più saporito!

Come secondo abbiamo provato un assaggio di baccalà in cassuola con pomodorini, olive nere, capperi e prezzemolo. 

E, a conclusione, perché lo spazio per il dolce c’è sempre, il tiramisù, anche questo fatto in casa!



Taverna Luciana non è solo ristorante, ma anche pizzeria, e noi abbiamo deciso di condividere la specialità della casa: la Pizza Luciana, un piatto che racconta la storia del locale e omaggia i due quartieri che l'hanno ospitato. La forma a stella infatti è un omaggio al quartiere dove attualmente si trova (quartiere Stella). Le punte della stella sono ripiene di cozze, provola, pecorino e olio piccante.

Al centro della stella invece i polipetti alla Luciana, preparazione tipica del quartiere Santa Lucia dove si trovava prima il locale. Sono sincera, non avevo mai provato una pizza di mare prima, e ammetto che questa era davvero squisita, oltre ad avere un impasto leggerissimo, grazie all’alta idratazione e alla lunga lievitazione (48/72 ore). 



Taverna Luciana

Via Santa Teresa degli Scalzi, 143-145 (Napoli)

0815446313

3408938663 (WhatsApp e telefono)