Lisbona,
capitale del Portogallo, si trova alla foce del Tago, un fiume, attraversato da
2 ponti, uno dei quali è il famoso ponte del 25 Aprile, che tanto ricorda il
Ponte di San Francisco.
A causa del poco tempo a disposizione ho
dedicato a questa città un solo giorno, ed ho voluto peccare di presunzione
pensando di riuscire a visitarla tutta con un piano di marcia degno delle migliori
spedizioni milizie. Ebbene, mi sbagliavo. Lisbona non è una città da visitare,
è un luogo da vivere ed assaporare a piccole dosi. Lisbona racconta la storia
di un popolo che ha subito diverse contaminazioni, fenici, arabi e romani,
tutto coesiste nel suo sistema di vicoli e distretti.
Lisbona
racconta la storia di navigatori e scoperte che hanno cambiato la nostra storia
e la nostra percezione del mondo. E il suo orgoglio traspare nel Padrao do Descobrimentos,
il Monumento alle scoperte realizzato nel 1960 per celebrare l’era delle
scoperte realizzate dai navigatori portoghesi tra XV e XVI secolo. E nelle decorazioni
nautiche che hanno contaminato lo stile gotico, dando vita al manuelino, così
chiamato in onore di Manuel I, sotto il cui regno ebbero inizio le scoperte
portoghesi. Emblema di questo stile, la Torre di Belem , un castello costruito
lungo la riva del fiume, e connesso alla terra ferma tramite un pontile. Il
castello in realtà è un monastero e la leggenda narra che venne costruito dove
Vasco de Gama ed il suo equipaggiamento trascorsero in preghiera la notte prima
di partire per il viaggio che li portò alla scoperta della rotta per l’India.
Lisbona è
malinconica, quando ti parla attraverso il Fado, la musica popolare struggente
e malinconica, che spesso si suona nelle Tascas, delle osterie a conduzione
familiare. Lisbona è legata al passato, che tuttavia continua a vivere ai
giorni nostri. Trasportato nei mitici tram gialli che percorrono stradine
strette e in salita di Bairro Alto, il quartiere più affascinante, silenzioso
di giorno, si risveglia di notte, grazie ai numerosi ristoranti, osterie, bar e
locali alla moda dove restare fino alle 2-3 di notte. Il passato di Lisbona è immortalato
nel Cafè a Brasileira, il primo locale a servire la bica, una tazzina di caffè
molto forte, simile al nostro espresso (anche se da napoletana, vi confesso che
siamo comunque molto lontani dal nostro caffè). Una statua di Pessoa posta
proprio fuori al bar, ci ricorda quanto il poeta amasse trascorrere del tempo
in questo bar dallo stile art decò, ed in generale quanto amasse il Chiado, il
quartieredegli artisti. E, ancor di più, la “vecchia” Lisbona si ritrova ad
Alfama, il quartiere più antico, l’unico sopravvissuto al terremoto del 1755,
che ancora oggi mantiene intatto l’originale labirinto di vicoli stretti
(becos), piazzette ed improvvisi belvederi.
Lisbona è
anche fonte di ispirazione, grazie alla sua politica graffiti-friendly, che ha
attirato artisti di fama mondiale. E così, di graffito in graffito, girare per
la città diventa una sorta di caccia al tesoro, dove non si sa mai quale
emozione di colpirà quando volterai l’angolo o imboccherai un vicolo.
Insomma,
Lisbona è perfetta per chi ama i viaggi slow, la amerete se saprete viverla
senza mappe prestabilite, se sarete disposti a “perdervi” e a fidarvi delle sue
stradine strette e contorte. Io l’ho capito tardi, ed è per questo che ci
ritornerò, consapevole che avrei dovuto dare retta alle parole lette qualche
tempo fa in un libro di Saramago:
“Pronto
a perdersi dietro il secondo angolo della via e deciso a non domandare la
strada: è la maniera migliore di conoscere il quartiere”.
A queste parole
aggiungere solo una cosa: se andate a Lisbona perdetevi, ma fatelo sempre con
delle Pasteis di Belem (o de Nata) in mano! Questo dolce tipico del posto mi ha
letteralmente conquistata fin dal primo morso, pasta sfoglia e crema, nulla di
più semplice per toccare il Paradiso! Io ho voluto assaggiare sia quelle di
Belem, prodotte nello storico locale fin dal 1834, sia quelle del Cafè a
Brasileira, sia quelle prodotte dalla
Fabbrica Da Nata. Vi dirò, ho letto che queste ultime sono diverse perché nella
crema viene aggiunta la panna, ed effettivamente la consistenza della crema era
meno “densa” ma il sapore era così buono che onestamente non saprei scegliere
le migliori. Nel dubbio, provatele anche voi tutte e fatemi sapere cosa ne
pensate =)
2 Commenti
mica no quasi quasi la metto nelle liste delle città da visitare nei prossimi weekend autunnali:D
RispondiElimina<3 Non te ne pentirai =)
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