Un reticolo di stretti vicoli sprofondati tra alti caseggiati a più piani e suddivisi in piccoli appartamenti che, in origine, erano poco più che dormitori dove alloggiavano le truppe del re spagnolo, durante il periodo della dominazione spagnola.

Impermeabili ai cambiamenti del tempo, è tra questi vicoli che ancora si riesce a cogliere la veracità partenopea: un misto di tradizione, storia, stile di vita tra sacro e profano. Signore e Signori, siamo ai Quartieri Spagnoli!

 


QUARTIERI SPAGNOLI: DOVE ALLOGGIARE.

I Quartieri Spagnoli abbracciano diverse zone di Napoli. Sono a ridosso di via Toledo, la famosissima via dello shopping, ma anche vicini a via Chiaia, altra importante via dello shopping. A due minuti dalla Galleria Umberto, dal Teatro San Carlo, da Piazza del Plebiscito e dal Maschio Angioino.

Puoi tranquillamente muoverti a piedi anche la sera, sia se preferisci la vita notturna del Centro Storico di Napoli, sia se preferisci quella del quartiere San Pasquale a Chiaia. E, sempre a piedi puoi raggiungere facilmente il lungomare di Via Caracciolo.

Ecco perché alloggiare qui è l’ideale! Io durante il mio soggiorno ho scelto La Loggia B&B, al primo piano di uno storico palazzo in via Speranzella.

E’ un appartamento piccolo ma accogliente, e Sonia, la proprietaria è attenta ad ogni esigenza.




QUARTIERI SPAGNOLI: DUE ESPERIENZE CULINARIE.

Se volete vivere tutta l’allegria di un pranzo Napoletano allora non potete perdervi la trattoria “Da Nennella”. Sul menù ci sono tutti i grandi classici: pasta, patate e provola, polpette al ragù, parmigiana di melanzane, salsiccia e friarielli, e la lista è ancora lunga. Tra un piatto e l’altro si canta, si scherza, si balla, insomma qui è vietato annoiarsi!

La trattoria si trova in Vico Lungo Teatro Nuovo, e non accetta prenotazioni, ma state tranquilli, perché il servizio è rapidissimo!


Per cena invece non potete perdervi l’allegria e la convivialità di un
basso napoletano!

‘O vascio” è un’abitazione composta da una o due stanzette, sita al pian terreno e aperta direttamente sulla strada, icona dell’antica miseria del popolo napoletano.

Per la precisione vi porto nel “Vascio di Nunziatina”, in Vico Lungo Gelso n.40! Qui Nunzia e Anna cucinano “a vista” tutti i classici della cucina napoletana: pasta allardiata, pasta e patate con provola, genovese, salsicce e friarielli, polpette fritte e zeppoline dolci napoletane.

Si mangia tutti insieme, in queste lunghe tavolate, condividendo vino e allegria. Ad animare la cena Fabio Zizolfi, con racconti, proverbi e i grandi classici della canzone napoletana. Qui, tra un piatto e l’altro, si sale sulle panche per ballare, e si gioca alla Tombola Scostumata, proprio come in una grande famiglia napoletana!



QUARTIERI SPAGNOLI: COSA VEDERE.

Tra un pasto e l’altro vi consiglio letteralmente di perdervi tra i vicoli! I quartieri sono costellati di murales (vico Totò, dedicato al principe della risata; De Crescenzo in vico Tre Regine; l’eroina della Rivoluzione Napoletana nell’ex mercatino di Sant’Anna di Palazzo e ancora tantissimi altri); fino a raggiungere Largo Maradona (Via Emanuele De Deo n.60), che ormai è diventato un vero e proprio santuario a cielo aperto dedicato al Pibe de Oro.

Oggi questo spazio è sempre molto popolato, arricchito anche da altri murales (per citarne due: Mertens autografato dallo stesso Dries, e Iside di Bosoletti), ma in realtà il murale di Diego nasce nel 1990, per festeggiare la vittoria del secondo scudetto del Napoli.

Si trattò di un’opera collettiva, perché alla realizzazione partecipò tutto il rione con una colletta promossa da Bostik (all’epoca appartenente alle Teste Matte, ed oggi proprietario del Bar Bostik). L’artefice fu un giovane ventitreenne del quartiere: Mario Filardi. Lo realizzò in due notti e tre giorni, mentre gli altri ragazzi lo aiutavano come meglio potevano, facendo luce con i fari delle auto di notte e passandogli il materiale necessario.

Verso la fine degli anni Novanta, sul muro fu aperta una finestra abusiva, che cancellò il volto di Dios; e Mario, che lavorava all’estero, non ha mai avuto modo e tempo, di ricostruire quel volto. E’ scomparso nel 2010 a Zurigo in circostanze ancora da chiarire.

Abbandonato al degrado, nel 2016, l’opera era quasi completamente sbiadita, quando è stata restaurata da Salvatore Iodice. Anche Salvatore è un ragazzo dei quartieri con una bella storia di riscatto alle spalle, ed oggi proprietario di Miniera, dove si creano opere d’arte da materiali riciclati (diverse creazioni sono disseminate in tutti i Quartieri Spagnoli).



Proseguiamo la passeggiata e scendiamo fino a Vico Tre Re a Toledo n.13, dove si trova la Casa di Santa Maria Francesca della Cinque Piaghe, venerata dalle donne che desiderano avere figli. In pochi sanno che Maria Francesca è anche la prima Santa napoletana e meridionale nella Storia della Chiesa.

Fu una santa stigmatizzata: ogni venerdì e per tutto il periodo della Quaresima soffriva i forti dolori della Passione di Cristo. La sedia dove la Santa pativa è oggi considerata miracolosa. Qui, il 6 di ogni mese, le donne che desiderano chiedere una grazia, si siedono e pregano.

E’ un’esperienza che vale la pena fare, l’atmosfera è suggestiva, e la casa è rimasta invariata nel tempo, quindi conserva tutto il fascino dell’epoca in cui la santa è vissuta.




Insomma, se volete visitare i Quartieri Spagnoli dovete semplicemente mantenere alta la curiosità, perchè ogni vico qui ha una storia da raccontare, e anche se nel corso del post vi ho lasciato gli indirizzi dove trovare le principali "attrazioni", il mio suggerimento è di chiedere direttamente alle persone che vivono lì, vedrete tutto con occhi, e cuore, diversi!